Food & Beverage Manager (PST10)

La professione

Il Food&Beverage manager:

  • è responsabile di tutte le operazioni di natura gestionale, finanziaria e organizzativa relative al comparto Food&Beverage;
  • propone ed esegue il budget di intesa con la direzione generale e il responsabile marketing, definendo gli obiettivi specifici del Food&Beverage e operando nella scelta di strategie e metodiche per il raggiungimento del target. Sviluppa e implementa il business plan del comparto  Food&Beverage, monitorando i costi di produzione del settore ristorativo;
  • definisce il livello qualitativo e quantitativo degli approvvigionamenti, delle somministrazioni e delle attrezzature;
  • fissa gli SOP (Standard Operating Procedure) delle ricette e del servizio enogastronomico, attraverso un lavoro svolto in sinergia e con obiettivi condivisi;
  • si occupa di marketing aziendale;
  • definisce la tipologia di ristorazione da adottare in relazione al mercato turistico e i relativi pacchetti di offerta;
  • conosce le leggi e le normative applicabili in materia di alimenti e bevande;
  • ricopre la funzione di team leader nel comparto Food&Beverage, si occupa della gestione del personale e svolge attività di coordinamento tra i capi reparto del settore ristorazione;
  • verifica che tutte le funzioni del comparto ristorativo siano conformi agli SOP e superino non solo le aspettative degli ospiti ma anche gli obiettivi finanziari;
  • garantisce il rispetto dell’immagine della struttura ricettiva, per il comparto di sua competenza, dal punto di vista dell’efficienza e degli SOP qualitativi. Nelle catene alberghiere rappresenta i core value della struttura di riferimento.

Fonte; UNI/Pdr 52: 2018

Livello EQF: V livello del Quadro Europeo delle Qualifiche 

Normativa di riferimento
Non vi sono norme specifiche che regolano la professione per cui l’attività professionale rientra tra quelle regolamentate ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 4/2013 che comprende le professioni non organizzate in ordini o collegi. Un riconoscimento ai sensi di legge può essere quello rilasciato da una Associazione Professionale autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) a rilasciare Attestato di qualità e di qualificazione professionale dei Servizi ai sensi degli Artt. 4, 7 e 8 della legge 4/2013 che permette tra l’altro di ottenere incarichi professionali nelle amministrazioni pubbliche (DPCM  14/10/2021 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 268 del 10/11/2021).

Non esiste al momento una norma UNI di settore ma solo la prassi di riferimento UNI/PdR 52:2018. Le prassi di riferimento UNI sono documenti che introducono prescrizioni tecniche, elaborati sulla base di un rapido processo di condivisione ristretta ai soli autori, sotto la conduzione operativa di UNI. Le prassi di riferimento sono disponibili per un periodo non superiore a cinque anni, tempo massimo dalla loro pubblicazione entro il quale possono essere trasformate in un documento normativo (UNI, UNI/TS, UNI/TR) oppure devono essere ritirate

In questa sede si ritiene comunque di ritenere validi alcuni aspetti della Prassi di norma compreso la definizione del profilo professionale.